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Trucchi per ridurre la dipendenza da smartphone

Gli smartphone sono progettati per creare dipendenza, ma se si conoscono le tecniche psicologiche usate dai progettisti delle app per farci passare sempre più tempo davanti ai loro piccoli schermi possiamo usarli senza esserne usati, come spiega su Vox.com Tristan Harris, che ha lavorato per Google come esperto di etica della progettazione e del design. Harris propone quattro trucchi difensivi fondamentali.

Primo: spegnere le notifiche automatiche. Ben vengano le notifiche delle chiamate o  dei messaggi, perché vogliono dire che c’è una persona reale che vuole comunicare con noi. Ma molte app oggi creano un fiume di notifiche artificiali (per esempio “Mario è interessato a un evento vicino a te” o “a Piera piace questo video”) per farci spendere più tempo a sfogliarle. Più tempo, infatti, per i produttori di queste app significa più soldi.

Secondo: mai trascinare verso il basso per aggiornare la schermata di un’app. Il trascinamento compulsivo è un trucco copiato (anche come gestualità) dalle slot machine per creare un ciclo di curiosità, azione e attesa per il risultato imprevedibile che allunga i tempi di utilizzo e quindi gli incassi. Basta aspettare e si aggiornerà automaticamente.

Terzo, molto drastico: togliere il colore. Le icone delle app usano colori caldi e vivaci per attirare l’attenzione (il pallino delle notifiche è rosso per questo, per esempio). Sull’iPhone, Impostazioni – Generali – Accessibilità – Scala di grigi produce uno schermo in bianco e nero che smetterà di assillare e chiamarci. È un ottimo sistema per far passare ai bambini la voglia di giocare con gli smartphone dei genitori.

Quarto, mettere nella schermata principale solo le app di utilità, come Maps, Calendario, Orologio o Calcolatrice e relegare ad altre schermate ogni app che offra lo “scorrimento infinito”, ossia che proponga un pozzo senza fondo di contenuti nei quali perdersi, come Twitter, Facebook o Instagram.

Paolo Attivissimo