Notizie sui consumi Diritti dei pazienti Farmacia

Ecco perché diversi farmaci costano di più

Dal 1° luglio il prezzo dei farmaci è cambiato, in seguito all’adeguamento dei margini dei medicamenti approvato dal Consiglio federale lo scorso mese di dicembre. In buona sostanza, il costo dei farmaci di fascia alta è diminuito, ma è aumentato invece quello dei medicamenti meno cari, che sono quelli usati più di frequente.  Le associazioni di tutela dei consumatori e dei pazienti non sono state tenute in considerazione, mentre la parte del leone l’hanno fatta farmacie, medici e ospedali, che hanno difeso con successo i propri margini di guadagno.

Immaginiamo la reazione di molte persone quando si sono rese conto che da questo mese il costo di medicamenti di uso comune come Dafalgan, Ibuprofene e Ponstan è aumentato massicciamente. Ciò è dovuto all’adeguamento dei margini dei medicamenti approvato lo scorso dicembre. Sebbene un’importante correzione sui margini era attesa da tempo, la soluzione adottata va a discapito dei pazienti. Essa porta infatti ad aumenti di prezzo anche importanti per più di un farmaco su due (si stima circa il 56%). Se è vero che d’altro canto molti farmaci più cari hanno visto il proprio prezzo diminuire, portando ad un risparmio complessivo (al netto degli aumenti) di circa 60 milioni all’anno, rimane il fatto che per il consumatore comune che non fa uso di questi medicamenti vi saranno solo svantaggi. Inoltre, 60 milioni sono una goccia nell’oceano e un risparmio ben inferiore a quello che si sarebbe dovuto ottenere.

Il nocciolo della questione è che i margini di guadagno dei vari intermediari, incluse farmacie, medici e ospedali, rimangono eccessivi in Svizzera se paragonati a quelli di altri paesi. Grazie ad un efficace lavoro di lobbying a Berna, i beneficiari di questi margini elevati sono riusciti ad evitare che il Consiglio federale sfruttasse l’enorme potenziale di risparmio proprio sui margini dei medicamenti, che Santésuisse stima in 458 milioni di franchi all’anno.

I maggiori beneficiari di una riduzione importante dei margini di guadagno sui farmaci, ovvero i pazienti, non erano al tavolo delle trattative. L’Alleanza (ACSI, Konsumentenschutz, FRC) è infatti stata interpellata soltanto in dirittura d’arrivo, quando ormai tutto era già stato deciso. Nel corso di due riunioni convocate con breve preavviso nell’autunno del 2023, è stata respinta a maggioranza un’altra opzione che avrebbe potuto generare risparmi di centinaia di milioni. A causa delle franchigie, i pazienti spesso finiscono per pagare di tasca propria i medicamenti meno costosi. In pratica siamo quindi di fronte ad uno spostamento dell’onere sui pazienti.

L’ACSI ritiene che anziché aumentare i margini dei medicamenti a basso costo, occorrerebbe ridurre i margini di tutte le fasce di prezzo. La riduzione del prezzo dei farmaci costosi è comunque una notizia positiva, e l’eliminazione dell’incentivo a vendere farmaci più cari è corretta. Ciò non cambia tuttavia il fatto che in Svizzera vengano praticati margini troppo elevati.

Ne abbiamo parlato nella Bds 4.24.