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Storie da InfoConsumi: far cancellare un’esecuzione

Dalla Bds 4.24. Un nostro socio ha contattato il centro InfoConsumi per segnalare l’avvio ingiustificato di due procedure esecutive promosse da Intrum SA. In pratica il nostro socio si era visto recapitare due precetti esecutivi con la richiesta di pagamento di un debito pari a 1’796 franchi, rispettivamente di 1’531 franchi. Ad entrambe le procedure il nostro socio si è opposto in quanto in una precedente decisione del 17.11.2020 il Giudice di pace di Locarno aveva accertato che i debiti si erano prescritti in quanto il termine di prescrizione ventennale (a far tempo dall’emissione di un attestato di carenza beni) era scaduto senza procedure.

Il creditore originario aveva ceduto il credito ad Intrum SA che ha creduto di poter fondare la sua pretesa di pagamento sull’attestato di carenza beni emesso a seguito di un pignoramento il 2.5.1995. A torto. Siccome al momento di notificare i precetti esecutivi (15.6.2023) il termine di prescrizione ventennale era nel frattempo già scaduto (2.5.2015), la giurista dell’ACSI ha deciso di adire subito la via legale presentando al Giudice di pace di Locarno una petizione tendente a far stabilire l’inesistenza del debito per avvenuta prescrizione dello stesso. Il mezzo procedurale a disposizione di chi si vede precettato a torto è specificato nell’art. 85 a LEF che permette all’escusso di adire la via legale per far accertare l’inesistenza del debito e, contemporaneamente, per far ordinare dal Giudice la cancellazione delle esecuzioni promosse a torto.

Questi sono i risultati che il nostro socio ha ottenuto grazie alla consulenza fornita dall’ACSI: il Giudice ha accolto tutte le domande del nostro socio, posto a carico di Intrum SA le spese di giustizia anticipate dal nostro socio (fr. 250) e riconosciuto a quest’ultimo un’indennità di inconvenienza pari al forfait pagato all’ACSI (fr. 200).