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Cosa possiamo imparare dalla debacle ‘Windows recall’?

Le aziende tecnologiche vogliono i nostri dati personali. E non si rendono conto dell’importanza che molte persone danno alla propria privacy. È l’unica conclusione che si può trarre dal fatto che Microsoft abbia potuto pensare che “Recall”, così come l’aveva presentato all’inizio, fosse una buona idea.

Microsoft ha introdotto una nuova funzione nei computer Windows più recenti chiamata, per l’appunto, ‘Windows recall’. In pratica, il computer fa degli screenshot automatici ogni 5 secondi. Queste istantanee dello schermo vengono poi salvate in un’apposita cartella per tre mesi. Lo scopo ufficiale sarebbe permettere agli utenti di tenere traccia di ciò che fanno col proprio computer ed andare a recuperare qualche informazione se servisse. La funzione, nei piani di Microsoft, sarebbe dovuta essere attiva in automatico su ogni nuovo computer venduto.

Insomma, senza che magari molte persone neanche lo sapessero, tutto ciò che avrebbero fatto quando erano davanti al PC sarebbe stato fotografato e salvato, inclusi dati sensibili, password, conversazioni private e quant’altro.

Non appena i piani dell’azienda sono divenuti pubblici, si è scatenata una tale rivolta che Microsoft ha dovuto inserire rapidamente la retromarcia. Per prima cosa, la funzione sarà disattivata nei nuovi computer, e sarà l’utente a decidere se vuole attivarla. In secondo luogo, l’azienda ha garantito che le immagini sono salvate localmente sui computer e quindi protette. Ha inoltre dichiarato che vi sarà una protezione crittografica di queste istantanee. Molti esperti però hanno mostrato scetticisimo, sottolineando che il rischio che qualcuno possa avere accesso a questi dati rimane.

Al di là di tutto, questo episodio mostra come la privacy stia venendo sacrificata sull’altare dell’intelligenza artificiale. Se però l’intelligenza artificiale si rivela essere un pentolone di dati raccolti un po’ qui e un po’ lì, magari senza il dovuto consenso, per i consumatori non si tratta di una buona novella. Venire fotografati ogni 5 secondi quando si è al computer ha del resto un nonsoché di Grande Fratello.